Dal suo letto di ospedale, con la pelle ferita dalle fiamme, Ylenia aveva gridato davanti alle telecamere dei giornalisti, supplicando di far uscire dal carcere il suo Alessio. Non è stato lui urlava la giovane E vero, spesso litigavamo, ma questo non significa che se uno discute poi deve dar fuoco a una persona. Lui, Alessio Matineo, un carattere difficile e anto, troppo geloso, dopo lennesima lite da qualche giorno si era allontanato dalla casa dove viveva con la 22enne. Poi laltra sera la tragedia: qualcuno bussa alla porta di Ylenia, la getta in terra, le versa benzina addosso e dopo la scintilla con laccendino fugge via. Da subito i sospetti degli investigatori si sono concentrati sul giovane, e per questo è stato fermato. Lei allora ha urlato, imprecato di liberarlo, perché non è stato lui. Ma oggi la Polizia di Messina ha reso note delle immagini inequivocabili, per certi versi liberatorie. La scena è fermata dalle telecamere interne di bar di un distributore di benzina della città: ecco apparire Alessio Mantineo con una bottiglia di plastica vuota in mano, probabilmente da riempire Forse sono queste immagini, difficili da spiegare nel corso dellinterrogatorio in cui il giovane ha continuato a professarsi innocente, per le quali invece il gip del Tribunale di Messina ha predisposto la carcerazione “gravi indizi di colpevolezza”…
M.